Numero 50 nella smorfia – ‘o Ppane (Il pane)
Ci sono tanti motivi per scegliere il 50 come proprio numero porta fortuna, chi è sposato da tempo, ad esempio, lo sceglie quale meta o traguardo da raggiungere con la propria metà e cioè le nozze d’oro al 50esimo anno insieme, si può poi prediligere questo numero perché in epoca romana era simbolo di giustizia in quanto simbolo di una equa ripartizione che non a caso, anche nei giorni nostri è definita “cinquanta e cinquanta”. C’è poi chi, più religioso, sceglierà il 50 perché è il periodo di anni che intercorrono fra ogni giubileo o chi, americanamente patriottico, sceglierà il numero delle stelle sulla bandiera USA, appunto 50, una per ogni stato.
Qualunque sia il vostro motivo per scegliere questo numero, sappiate che per la smorfia napoletana è il pane che fa 50 e che quindi questo numero va scelto, e giocato, ogniqualvolta una fetta di pane entra in maniera singolare nella vostra vita. Potreste ad esempio aver sognato di mangiare, impastare o buttare del pane o potreste, come Antonio Banderas, intorno al pane aver costruito la vostra carriera. Il pane è davvero uno degli alimenti che sulle tavole del sud Italia si ritrova ogni giorno, non è difficile imbattersi in questo oggetto fondante per la nostra alimentazione e talmente importante da essere diventato, non a caso, un simbolo sacro. Bisogna fare attenzione al pane che abbiamo sognato, non in base alla farina che lo componeva, sia chiaro, ma prevalentemente in relazione alla sua freschezza a fragranza, si da il caso infatti che il pane, essendo un simbolo universale di nutrimento, sia fisico che morale, se dovesse essere sognato raffermo ed ammuffito, potrebbe simboleggiare la delusione e la fine della speranze. Sognare invece di spezzare il pane con qualcuno è considerato simbolo di ospitalità e di conseguenza di predisposizione alla condivisione.
Oltre al pane il 50 può essere per la smorfia anche un numero tetro, simboleggiando la morta, il morto o la musica funebre. Altra declinazione del 50 è quella legata alla sartoria, è infatti il numero del drappo, della stoffa, della striscia di cuoio e del tappezzare. Infine si associano al cinquanta anche la quaglia, il nemico, il padrone ed il fare una scommessa. Non c’è tempo da perdere quindi, puntate su questo numero, scommettete sulle vostre giocate, divertitevi nel tentare la sorte e siate fiduciosi, vincere potrebbe diventare il vostro pane quotidiano!
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Numero 49 nella smorfia – ‘o Piezzo ‘e Carne (La carne)
Saranno costretti a tapparsi le orecchie i vegetariani più convinti, il 49 nella smorfia è il pezzo di carne! Ancora una volta una associazione quotidiana e certamente legata a giorni particolari dell’anno quando nella cultura popolare e contadina che ha creato la smorfia, veniva consumato questo alimento. Come abbiamo detto parlando dei legumi, erano fagioli, lenticchie e ceci la carne dell’epoca, si consumavano delle succulente bistecche o preparazioni a base di costolette, solo nei giorni di festa o al massimo ogni domenica. Anche a questa associazione va legato quindi un significato beneaugurante di prosperità, connesso alla possibilità di arricchirsi e conseguentemente di poter consumare più carne. Certo oggi nella nostra società dei consumi si sta vivendo il problema opposto e cioè quello di un uso spropositato di carne, spesso di dubbia provenienza, che fa impennare il numero di malattie come l’obesità. Oggi i nutrizionisti tornano a consigliare il consumo della carne una sola volta a settimana, in alcuni casi solo una volta al mese, a riconferma che la civiltà contadina, pur nella apparente povertà, conduceva uno stile di vita davvero invidiabile sotto il profilo salutistico. Ma salute a parte, quando si gioca il numero 49? Quando sogniamo un pezzo di carne? Certo questo è il caso più eclatante nel quale, a prescindere dal taglio e dalla cottura si deve ricorrere al 49. Nella smorfia ci sono tante associazioni più precise se ad esempio si è sognato un polletto allo spiedo o una bella fiorentina al sangue ma nel caso in cui il pezzo di carne sia generico, cotto oppure crudo, di carne rossa o bianca, si deve sempre ricorrere al 49.
Ancora una volta, come per altri numeri, con le associazioni della smorfia possono essere costruite delle vere e proprie ricette da convertire in giocate, una sorta di smorfia culinaria che quindi può essere sperimentata quotidianamente, a prescindere dai sogni. Se in televisione come nella vostra cucina vi trovate alle prese con una ricetta nuova e stuzzicante che abbia come protagonista la carne, sappiate che potete tentare la sorte oltre che con la riuscita del piatto anche con i numeri del lotto.
Se però proprio non vi va giù l’idea non solo di mangiarla ma anche di giocarla la carne beh, allora dovrete scegliere il 49 se vi piacciono le mele cotte, se avete sognato un fiaschetto di vino o se avete immaginato o compiuto le azioni di riempire qualcosa o serrare una porta, un cancello o una finestra. Anche in questo caso il numero può essere polivalente ma di certo la scelta più succulenta e gustosa ricadrà su un bel pezzo di carne.
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Numero 48 nella smorfia – ‘o Muorto che pparla (Il morto che parla)
Il numero più famoso e più desiderato della smorfia napoletana è sicuramente “o muort che pparla”.
Potremmo illuderci che rivedere un caro defunto nei sogni ci aiuti a soffrirne meno la mancanza e che avere un colloquio con lui possa alleviare la nostra sofferenza ma diciamoci la verità, dai nostri cari dall’aldilà vogliamo solo i numeri da giocare!! Ebbene sappiate che i numeri che ricevete in sogno da un morto vanno sempre abbinati anche al 48, quasi come un ringraziamento nei confronti di chi vi ha suggerito l’ambo, il terno o la quaterna sulla quale puntare.
Non rammaricatevi poi se nella conversazione onirica non è scappato alcun numero, basta ricordarsi di cosa si è parlato e tramutare le frasi ed ogni singola parola in un numero, anche così avrete la vostra combinazione vincente.
Ovviamente, per quanto ci faccia piacere rivedere i nostri cari defunti anche in sogno, questi non vengono a trovarci poi così spesso ed infatti non dobbiamo aspettare solo tali occasioni per giocare il 48. A questo numero sono associati altri significati, meno importanti forse ma di certo più quotidiani. Fanno 48 la frittata di broccoli, il muschio, un foglio di rame o la febbre. Anche qui si va dalle situazioni più disparate agli oggetti più consueti, avendo sempre a disposizione un ampia scelta di associazioni sulle quali puntare. Il 48 è diventato nella vita quotidiana, anche il numero che si usa in relazione ad una rivoluzione, ad un atto di rivolta, ad uno scontro forte fra due fazioni, questo perché il 1848 fu l’anno che sconvolse l’Europa a causa dei suoi moti rivoluzionari. Tale periodo è ricordato come “primavera dei popoli” ed un po’ in tutte le nazioni europee, dall’Italia alla Francia, dall’Ungheria all’Austria, le agitazioni popolari furono talmente violente da rimanere a lungo impresse nella mente di tutti, ma con il risultato positivo di cambiare l’ordine precostituito e di portare a nuove forme di amministrazione che gradualmente avrebbero condotto alle repubbliche democratiche che governano tuttora. Un po’ come la primavera araba che ha segnato negli ultimi anni i territori del nord africa, i moti rivoluzionari del ’48 si susseguirono nel giro di pochi mesi e segnarono quell’anno come il più violento e riformatore della storia europea. Se quindi il 48 è usato anche nel linguaggio comune, quando giocate al lotto ricordatevi di non fare “un quarantotto” se i vostri numeri non saranno estratti, basta continuare a giocare e la fortuna, prima o poi, vi sorriderà.
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Numero 47 nella smorfia – ‘o Muorto (Il morto)
Prima del più famoso “morto che parla” deve esserci un morto, ed eccolo qua, è il numero 47. Nella cultura popolare napoletana che ha creato le associazioni della smorfia, come abbiamo spesso ripetuto, si guardava alla quotidianità ed alle tappe fondamentali della vita umana. Di certo non una tappa allegra, di sicuro l’ultima, quella della morte è comunque una casella che ognuno di noi, si spera il più tardi possibile, dovrà incontrare. Per dare un calcio alla tristezza, per allontanarne il presagio, per cercare di trarre un po’ di gioia da un evento tanto nefasto, si può ricorrere a questo numero.
Secondo la numerologia in effetti il 47 avrebbe un qualche significato trascendente ma rimanendo sulla smorfia si può affermare che comunque questo numero non vuole avere relazioni con l’aldilà ma rappresenta piuttosto la presenza, ancora concreta, del morto fra noi. Per intenderci il 47 non va giocato se nel sogno la persona defunta la incontriamo come se fosse ancora in vita, va giocato quando anche nel sogno c’è un defunto che, è bene tornare a sottolinearlo, non parla. Caso ambiguo potrebbe essere appunto quello del sognare un caro defunto che però non ci rivolge la parola, anche se interrogato resta muto ed impassibile. Questo è anche il caso di giocare il 47 perché evidentemente se il morto i numeri non ce li dà vuol dire che dobbiamo prenderceli da soli!
Altri casi per giocare questo numero, forse un po’ meno funerei sono il sognare di cucire camicie, l’aver voglia di un biscotto o ancora il ritrovare una medaglia antica. Ognuno di questi sogni, col proprio significato da svelare, potrebbero non solo portare alla giocata ma anche a capire meglio qualcosa di noi stessi.
Se nel sogno state rammentando dei vestiti vuol dire che nella vostra vita qualcosa deve essere aggiustato, quindi è bene tenere a mente il sogno e una volta svegli correre in ricevitoria per giocarsi il 47, vincendo al lotto o al superenalotto di certo qualcosa nella vita si aggiusta.
Sognare invece di recuperare una moneta antica vuol dire che ritenete di essere meritevoli di un riconoscimento mentre se è qualcun altro a trovare questo prezioso oggetto può darsi che riteniate che siate stati privati di un onore che vi spettava. Anche in questo caso il 47 è il vostro numero, col quale potreste prendervi una rivincita sul sogno e magari anche nella vita. Cosa aspettate allora, ogni giorno è buono per tentare la sorte, non perdete tempo, la casella del 47 prima o poi arriva per tutti.
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Numero 46 nella smorfia – ‘e Denare (I soldi)
Perché giochiamo a lotto? Per divertimento sarà la risposta di molti, per sfidare la sorte, per capire se siamo bravi ad interpretare i nostri sogni e a volte, semplicemente per denaro! Come è agognato questo numero 46 che simboleggia proprio la moneta sonante, il vil denaro quello che chi ce l’ha ne vorrebbe di più e chi non ce l’ha lo desidera ardentemente! Quale miglior metodo allora di chiamare a noi la fortuna e la vincita, se non quello di giocarci questo ricchissimo numero? Soldi in tutte le salse, monete d’oro, gettoni, banconote, il 46 è il numero di tutti questi “oggetti” purché abbiano un rilevante valore economico. Se li sognate di certo li desiderate. Se ve li sottraggono sicuramente vi stanno privando di qualcosa di molto importante per la vostra vita perché è vero, i soldi non fanno la felicità ma non la fa neppure l’esserne privi.
Come per gli altri numeri quindi il 46 va scelto ogniqualvolta un sogno o un avvenimento della vita reale ci riconduce ai soldi come ad esempio la notizia di una vincita consistente, l’aver smarrito il portafogli o l’aver sognato un bel gruzzolo.
La smorfia però conferisce al 46 molti altri significati. L’odore della cera sciolta, una commedia divertente, la tessitrice e la tempia fanno tutti 46.
Se invece scegliete di non affidarvi alla smorfia per riporre in questo numero la speranza di una vittoria al lotto, sappiate che per scovare i propri numeri fortunati basta essere particolarmente attenti e cogliere i segnali che l’universo ci sta inviando. C’è ad esempio un personaggio celebre che ha fatto del 46 il suo numero fortunato, come un talismano porta fortuna che ha scelto di non abbandonare: Valentino Rossi. Il campione della moto GP ha raccontato nella sua autobiografia di aver scelto questo numero perché era quello con cui correva nel periodo delle minimoto, agli esordi. Essendo appassionato di piloti giapponesi aveva scelto lo stesso numero che indossava nel gran premio del Giappone un motociclista che aveva fatto dei numeri incredibili. Nella speranza di emularlo e dopo aver saputo che anche Graziano aveva vinto il suo primo gran premio proprio indossando quel numero, scelse di adottarlo anche lui e da allora non lo ha più abbandonato nonostante essendo diventato campione del mondo avrebbe potuto indossare il numero 1.
Bisogna quindi saper cogliere i segnali che ci arrivano, sfidare la sorte ed avere coraggio, scegliete il vostro talismano, magari vi regalerà grandi soddisfazioni e perché no, tanti denari!!!
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Numero 45 nella smorfia – ‘o Vino bbuono (Il buon vino)
Come non pensare ad una cena romantica o di affari senza una bottiglia di buon vino?! Ed eccolo, il vino buono, fare 45. Non è solo un accompagnamento al pasto, è anche un numero della smorfia, che va giocato in tantissime occasioni, sia quando lo sogniamo, ovviamente, ma anche nella vita quotidiana quando per le più disparate cause ci troviamo ad acquistare, sorseggiare o regalare una bottiglia di ottimo vino.
Il vino, come è facilmente intuibile, rientra fra quelle associazioni della vita quotidiana che portano nella smorfia tanti “oggetti” comunissimi nella vita di tutti. Ma c’è vino e vino. Se pensiamo a quello delle mense contadine, nei fiaschetti impagliati e versati nei bicchierini o se in maniera più raffinata pensiamo ad una degustazione dei nostri giorni, il 45 potrebbe essere comunque il numero da giocare. Certo però anche chi pensava a questa associazione ai primordi della smorfia non pensava certo al vino comune, quello di tutti i giorni, ma pensava ad un vino eccellente, servito magari solo nei giorni di festa, la riserva della cantina, quello conservato per le occasioni speciali.
Potremmo riassumere quindi che, se sognate il vino senza alcuna “etichetta” potreste di certo giocare questo numero ma se sognate di bere (o bevete davvero) un grande vino, il 45 è sicuramente il vostro numero.
Non si tratta in questo caso di essere degli estimatori ma di percepire un gusto o una emozione particolare nel sorseggiare un calice di vino. Una emozione, sia chiaro, che può anche avere a che fare solo con la compagnia con la quale bevete o l’occasione per cui lo fate, la nascita di un figlio, un matrimonio e molte altre ricorrenze. Si tratta di intravedere nella bottiglia qualcosa di speciale, di prezioso, che valga la pena di farvi ricordare quel vino, celebre o meno noto. Non si tratta quindi di puntare su un Chianti Classico o su un Amarone della Valpolicella, potrebbe trattarsi anche di uno spumante stappato per una festa importante, purché sia un vino da ricordare.
Se poi siete astemi ed il vino non lo sognate neppure, ecco su cosa ripiegare per giocare il 45: abiti sporchi, accademia di scienza, acqua sulfurea, cipolle, commedianti e lampade. Come vedete non c’è che l’imbarazzo della scelta nelle varie possibilità. Che sia un sogno oppure la realtà affidatevi al 45, non vi lascerà delusi, non è mica un vino di quelli che dopo la sbornia vi fanno alzare con un cerchio alla testa…è un grande vino!!
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Numero 44 nella smorfia – ‘e Ccancelle (Le carceri)
“quarantaquattro gatti in fila per sei col resto di due…” recita la famosissima canzone dello zecchino d’oro, tanto da aver fatto del numero 44 uno dei più canticchiati e nominati fra tutti, ma animali domestici e tabelline a parte, il 44 quando va giocato?
Secondo la smorfia napoletana la prigione fa 44, una immagine ben diversa dalla allegra schiera di gattini tutti in fila. La prigione, altro simbolo del castigo, della privazione di libertà e quindi della sofferenza umana, spesso viene sognata, molto raramente vissuta in prima persona.
Sognare di essere imprigionati è simbolo del sentirsi oppresso, senza possibilità di esprimersi. Se ci si trova, nel sogno, in una prigione probabilmente si ha anche idea, di essersi comportati in una maniera inaccettabile o che certi propri impulsi andrebbero messi “sotto chiave”.
Se una volta svegli però non avete nessuna voglia di confessare il misfatto né tantomeno di cambiare le vecchie abitudini, anche se sapete che dovreste, potete esorcizzare i sogni ed i pensieri negativi giocandovi il 44. Come in ogni sogno che si rispetti se dovesse avverarsi vi regalerebbe l’esatto contrario della prigionia e cioè un gruzzolo consistente da spendere in piena libertà.
Il quarantaquattro non si gioca solo se si è visto qualcuno o se stessi in prigione ma anche solo se nel sogno indossavate abiti da galeotto o se qualche vostro amico era vestito da detenuto.
Ci sono motivi per giocare questo numero che però esulano dal campo della prigionia, dalle carceri e dalla detenzione, in fondo, lo sappiamo, sono tantissime e numerose le associazioni che si possono ritrovare nella smorfia per un solo numero e queste possono essere molto varie e disparate. Il 44 va scelto ad esempio anche per sogni nei quali si acquistano animali, per conversazioni interessanti, vere o immaginate, per l’aver visto qualcosa di turchese o semplicemente se nella notte abbiamo visto immagini di acqua e vino. Anche alcune azioni sono connesse a questo numero come l’atto del rifilare qualcosa, ad esempio i bordi di un foglio, o l’aggiungere, magari ingredienti ad una ricetta, posti a tavola, oggetti ad una collezione.
Quindi ricordatevi di giocare questo numero in ognuna di queste occasioni ma soprattutto legata alle prigioni e non demordete se il numero non dovesse essere estratto immediatamente, continuate a tentare, prima o poi la ruota girerà, in fondo c’è chi sulla propria prigionia ha costruito un impero, da Silvio Pellico a Fabrizio Corona!
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Numero 43 nella smorfia – ‘Onna pereta fore ‘o barcone (Donna al balcone )
Quando ancora non esistevano cartelloni pubblicitari a grandezza naturale, quando la televisione era solo un elettrodomestico che si accendeva di sera, quando il corpo femminile non era così sovraesposto, poco vestito e facilmente contemplabile a tutte le ore del giorno e della notte, l’erotismo si alimentava di gesti semplici e quotidiani, come l’osservare una donna al balcone. Nella smorfia la donna al balcone fa 43, per la simbologia numero del caos. Ed è probabilmente caos e subbuglio che doveva suscitare una procace donna napoletana affacciata al balcone, nella calura estiva della città vesuviana, con i seni appoggiati alla ringhiera e la gonna svolazzante alla brezza del golfo di Napoli. Immaginario e sogno erotico degli uomini che incuranti del pericolo camminavano col naso all’insù in cerca di una fugace sbirciatina. Negli atteggiamenti più disparati, nell’atto di stendere i panni o di innaffiare i fiori, la donna napoletana passava molto del suo tempo sui balconi. Nei vicoli strettissimi del centro storico le comari non avevano neppure bisogno di uscire dalla propria casa per parlarsi a tu per tu e passare la giornata a spettegolare su tutti quelli che passavano in strada, e di certo il 43 è un numero dedicato anche a loro, quell’altra tipologia di donne sul balcone, le pettegole.
Se nella realtà quotidiana del mondo moderno è diventato ben più difficile vedere queste scene fra i vicoli delle città, potrebbe essere però possibile sognare una donna sul balcone che ci sta osservando, questo perlopiù in chi teme il giudizio degli altri o in chi si sente osservato in ogni sua mossa, controllato dall’alto e quindi non libero di comportarsi come meglio crede. Situazioni psicologiche di questo tipo e sogni nei quali veniamo osservati da un punto di vista rialzato sono frequenti. Se invece siamo noi a trovarci “in balcone” cioè metaforicamente al di sopra degli altri, può darsi che siamo inclini ad esercitare una sorta di controllo su chi ci circonda, a voler avere chiara sempre la situazione intorno.
Se durante la notte abbiamo avuto un sogno di questo tipo possiamo quindi giocare il 43, chissà che questa nostra mania di spiare o la fobia di essere spiati non possa essere anche foriera di vincite inaspettate e tramutarsi, con una vincita, in una più piacevole realtà dove magari una nuova posizione economica ci consentirà di non essere più giudicati o anche di smettere di giudicare chi sta meglio di noi.
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Numero 42 nella smorfia – o’ Cafè (il caffè)
il numero 42 nella smorfia è il caffè.
Facciamo una pausa rigenerante e fermiamoci un attimo a gustare questo invitante, profumatissimo e gustoso liquido nero, concediamoci un piccolo break prima di ripartire più carichi, assaporiamo il nostro fumante caffè!
Come poteva la smorfia napoletana non dedicare un numero ad una delle sue chicche gastronomiche più rinomate? Il caffè fa 42. Ma quando lo giochiamo il 42 allora? Ogni volta che prendiamo un caffè? Beh no, sarebbe impossibile, si tratterebbe di tre o quattro giocate al giorno.
Anche il questo caso il numero va scelto soprattutto se lo abbiamo sognato, se durante la notte abbiamo visto la scena di noi che entriamo al bar, da soli o con gli amici e chiediamo un caffè, ma anche se abbiamo sognato di farcelo a casa questo caffè, magari di aver rotto la macchinetta o di averlo versato sul pavimento. Dobbiamo giocare il 42 anche quando siamo noi a servire il caffè al bar, se lo prepariamo con cura, sia nella moka che nella macchina per l’espresso, potrebbe voler dire che teniamo molto ai nostri amici e vogliamo dargli il meglio.
Il caffè può essere sognato anche fuori dalla tazzina, magari in chicchi, ancora nei sacchi o nel macinino, manuale o elettrico, tutte immagini dai significati più vari che possono legarsi in maniera generica al 42 ma che possono essere smorfiate anche il relazione all’azione che state compiendo.
Nella vita quotidiana, come detto, è un po’ più difficile dirimere quando vada giocato il 42 in relazione al caffè o quando possiamo considerarlo un semplice gesto quotidiano. La scelta ricade appunto su quelle situazioni che si discostano dalla routine, ad esempio aver scelto un altro tipo di caffè, avere avuto un servizio diverso, aver incontrato un amico che ve lo ha offerto e così via. In fondo se ci pensiamo il nostro modo di prendere il caffè è più o meno standardizzato, sempre gli stessi rituali, gli stessi colleghi, lo stesso bar, lo stesso zucchero. A casa la stessa tazzina, la stessa marca ecc.. non sarà quindi troppo difficile capire il giorno nel quale giocare, basterà notare le variazioni nel comportamento abituale e vedere se questo possa nascondere un qualche segno del destino.
Ovviamente se vi trovate a Napoli e gustate un buon caffè non potete far altro che uscire dal bar e passare in ricevitoria e a questo punto metteteci anche pizza, frittatina, sfogliatella e babà, una bella cinquina di sapore partenopeo.
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Numero 41 nella smorfia – ‘o Curtiello (Il coltello)
Numero aggressivo il 41, nella smorfia è il Coltello.
Arma di offesa per eccellenza, strumento in grado di uccidere o anche solo posata da tavola, il coltello, dalle varie forme e dimensioni, per diversi usi e scopi, è usato fin dalla notte dei tempi. Potremmo dire che i primi coltelli erano proprio gli utensili in pietra che l’uomo preistorico utilizzava per uccidere e pulire le carcasse delle proprie prede.
Sognare un coltello può avere diversi significati, per Freud ad esempio era un simbolo fallico con connotazioni molto violente, per l’interpretazione dei sogni invece bisogna capire bene se il coltello lo si usa per minacciare oppure per essere minacciati. In generale diventa il simbolo del taglio netto col passato, anche solo di qualche aspetto del nostro o dell’altrui carattere che non si ama completamente. In altri casi può simboleggiare, se lo state puntando in sogno contro qualcuno, che quella è la persona della quale vi volete disfare.
In molte culture il coltello è solo un simbolo, adatto anche ad essere regalato quale emblema di forza e di amicizia. In Finlandia ad esempio è un regalo per il quale chi lo riceve in dono deve restituire una moneta a chi lo ha regalato, una sorta di pagamento per evitare che la sfortuna colpisca la coppia di amici e li faccia separare. In Inghilterra invece si crede che porti sfortuna chiudere il coltello a serramanico che ha aperto qualcun altro mentre alcuni si pungono o tagliano col coltello appena regalato o acquistato per suggellare il patto di non belligeranza fra strumento e possessore, quasi ad evitare che in un futuro la lama possa rivoltarsi contro il padrone.
Una serie di tradizioni queste che ci spiegano bene il rapporto di particolare ammirazione nei confronti di un arma tanto antica quanto potente. Arma che nel quotidiano, pur non volendo pensare a pugnali e spade, ci ritroviamo ogni giorno in casa, in cucina. Non è difficile quindi, oltre che sognarlo, averci a che fare tutti i giorni con il coltello. Essendo comunque uno strumento pericoloso anche le azioni della vita quotidiana che valgano la pena di essere ricordate e giocate, sono spesso quelle legate all’essersi feriti con tale strumento, un modo, ancora una volta quello di giocare il numero relativo all’oggetto, per esorcizzare e scacciare la sfortuna che ha portato a farci del male.
Purtroppo nella vita quotidiana non è raro neppure sentire storie di cronaca nelle quali è presente se non protagonista un coltello, se crediamo che quindi tutto debba essere smorfiato anche la notizia del telegiornale che parlava di una aggressione con questa arma potrebbe tramutarsi in una giocata al lotto.
Infine c’è anche chi con questi strumenti lavora, e non stiamo pensando solo a chi pratica arti marziali o ai lanciatori di coltello nei circhi ma più semplicemente ai salumieri, ai macellai o ai fabbri ed ai tornitori. Chiunque, ovunque ed in qualsiasi occasione può giocarsi questo 41, simbolo di forza e di potenza, una vera e propria arma in pugno.
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