Numero 40 nella smorfia – ‘a Paposcia (L’ernia)
Nella smorfia napoletana il numero 40 è dedicato all’ernia, è quindi un numero che va giocato se si ha a che fare, nel sogno o nella realtà, con questo fastidioso male.
Il 40 ha però altri significati e può essere legato ad altri simboli, è ad esempio la cifra dell’infermiere, del notaio e dei santi.
Sognare un infermiere può significare che la persona ha bisogno di cure oppure che il processo di guarigione è già iniziato, questo personaggio infatti simboleggia la guarigione ed il prendersi cura del prossimo, potrebbe però esserci nel sogno anche un significato erotico, memore del gioco che si faceva da piccoli giocando “al dottore”.
Sognare invece un notaio può essere legato a questioni da risolvere, perlopiù legali ovviamente, ma anche di proprietà, problemi che si sa di dover affrontare ma che magari vengono rimandati. Se invece sognate di essere voi il notaio probabilmente vi identificate in qualcuno capace di risolvere dei conflitti.
In questi casi, come abbiamo visto, il sogno può portare alla giocata del numero 40 che oltre a questi mestieri è riconducibile all’ostrica, ad un piatto, alla pelle di un animale o al ricevere un regalo. L’ultimo di questi aspetti è sicuramente il più gradito e sia che avvenga nel sogno che nella realtà, vale la pena di essere giocato perché potrebbe prefigurare l’arrivo di un altro regalo e cioè la vincita al lotto.
Il 40 è però anche un numero fortemente legato alla religiosità e per i cattolici numerose sono le ricorrenze che si celebrano dopo quaranta giorni. Pensiamo ad esempio alla quaresima o alla candelora, nella quale si celebra la presentazione di Gesù al tempio, quaranta giorni dopo la nascita. Altri avvenimenti biblici sono segnati dal numero 40 come il diluvio universale, durato quaranta giorni, o l’esodo del popolo d’Israele, durato 40 anni.
Oltre la religione il quaranta è poi anche etimologicamente legato ad alcune parole come quarantena che indica il periodo di tempo nel quale bisogna rimanere isolati per non contagiare col proprio virus altre persone. Quaranta sono infine anche i ladroni con Alì Babà nelle favole delle mille e una notte e soprattutto 40 sono le carte da gioco napoletane con cui divertirsi a scopa, sette e mezzo o alla popolarissima briscola.
Facendo un excursus completo del numero 40 siamo così partiti dal gioco e tornati al gioco, senza dubbio questo resta uno dei numeri più belli su cui puntare ma col quale, soprattutto, divertirsi.
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Numero 39 nella smorfia – ‘a Funa n’Ganna ( La corda al collo)
Dire 39 è un po’ come dire, non c’è altra soluzione, essere arrivati con l’acqua alla gola, aver già messo il cappio al collo. Nella smorfia proprio la corda alla gola fa 39. Simbolo di estrema fragilità, di sconforto, di stanchezza nei confronti della vita, essere arrivati all’estrema soluzione di mettersi una fune al collo implica l’impossibilità di risolvere dei problemi, l’esigenza di liberarsi dalle sofferenze quotidiane e l’incapacità di trovare altra via d’uscita. Chi sogna una scena simile, sia esso protagonista o semplice spettatore, di certo si trova a dover combattere con una situazione di difficoltà dalla quale non sa uscire oppure sa di un amico in difficoltà che non riesce ad aiutare concretamente. Questa immagine può presentarsi ovviamente anche nei sogni di chi apparentemente crede di non aver nessun problema mentre chiaramente il proprio inconscio lo sta spingendo a riflettere meglio sulla propria vita e sugli ostacoli che si sono aggirati ma non superati. In maniera molto più cruenta questa immagine potrebbe essere stata vissuta anziché sognata, magari vista di persona, nella finzione o nella realtà. La smorfia ha così scelto di dedicare anche a questa scena un numero forse in funzione anche del fatto che, una volta, avere la fune al collo significava più che infliggersi una condanna, essere stati condannati per un torto commesso, l’impiccagione infatti nel passato era pratica consueta nei confronti di furfanti, briganti, ladri ed impostori. Avere la fune al collo in questo senso equivaleva ed essere stati beccati, scoperti e puniti per un qualunque reato e quindi, in ogni caso, spacciati.
Se una situazione del genere, l’impossibilità di muoversi e di fuggire da una data situazione, è solo psicologica e nient’affatto concreta, ecco che il lotto viene in nostro supporto, regalandoci ancora una volta un numero sul quale puntare per cambiare la nostra sorte. Così ecco qua il 39, ancora una volta ultimo numero di una serie ed ancora una volta appiglio e speranza di cambiamento, di rinascita e di un nuovo inizio dalla situazione di stallo precedente.
Certo la si può vedere anche in senso opposto, con la voglia ed il desiderio di punire qualcuno, di infliggergli sofferenza o di fargli avere il castigo che merita. Non sarà un caso allora che il 39 è anche il numero degli amanti scoperti o dell’uomo derubato, in entrambe le occasioni si può certo desiderare una punizione, anche quella estrema, nei confronti di chi ci ha tradito o privato di qualcosa di nostro. In ogni caso il 39 resta lì a dirci che una semplice mossa può cambiare il corso della nostra vita, sia esso l’allentare la corda nei confronti nostri o degli altri, o solo semplicemente puntare su un numero al lotto.
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Numero 38 nella smorfia – ‘e Mmazzate (Le bastonate )
Quale peggior sogno dell’essere pestati a malo modo, eppure è un sogno ricorrente per il quale la smorfia ha anche un numero, il 38.
subire o ricevere “le mazzate” può essere sia doloroso che piacevole, doloroso quando si subiscono ovviamente, piacevole quando, almeno in sogno, si riesce a scaricare la rabbia contro qualcuno.
Sognare di azzuffarsi, di combattere con qualcuno, è molto comune e spesso ci si sveglia proprio quando nel sogno si viene colpiti. Questo ovviamente ha a che vedere con i conflitti interiori e con le tensioni che ne derivano, siano essi conflitti emotivi o materiali.
Di certo al sognatore piacerà di più non essere il pestato ma l’aguzzino, sfogando così un po’ di rabbia repressa sulla quale però, una volta svegli, si dovrà riflettere bene per capirne risvolti emotivi e personali.
Quando sogniamo una lotta possiamo giocare il 38, ma possiamo farlo anche se assistiamo ad una zuffa nella realtà, se siamo personalmente testimoni di una aggressione o anche nel malaugurato caso che una situazione del genere capiti proprio a noi.
In napoletano “le mazzate” sono più precisamente le bastonate, quindi la scelta di questo numero deve essere mirata soprattutto se nel sogno, o nell’avvenimento, la punizione è inflitta con dei bastoni, della mazze o armi simili. Si dovrà fare attenzione anche a che tipi di strumenti si ricorre, se bastoni di legno, spranghe di ferro, oggetti comuni, se la zuffa è casuale o intenzionale, preparata o semplicemente frutto di una lite. Tutti questi risvolti permetteranno non solo di giocare il numero giusto ma anche di analizzare meglio il sogno e capirne più profondamente il significato.
Alcuni altri significati, associati al 38 dalla smorfia napoletana, hanno a che vedere con immagini di lotta, come ad esempio una nave che bombarda, un lupo all’assalto ed anche una lancia, primitiva arma di difesa e di caccia.
Altre associazioni ovviamente non riguardano “le botte”, il 38 non è solo un numero duro ed irascibile, è anche il numero dell’imbianchino, dell’uomo meticoloso della nipote e della nuora.
Così anche a questa cifra è possibile associare tantissime situazioni della vita quotidiana e tantissimi ricordi di sogni nei quali sono stati magari protagonisti questi personaggi, nostri parenti o solo lavoratori che hanno offerto una prestazione. Se però siamo convinti che uno sfogo di rabbia possa portarci, seguendo l’istinto, ad un cambiamento repentino della nostra vita, beh allora possiamo puntare sulle mazzate, rialzarci più forti se le abbiamo ricevute, sentirci liberati di un peso se le abbiamo date ma comunque più decisi e più consapevoli di avere il destino nelle nostre mani, anche solo con una puntata al lotto.
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Numero 37 nella smorfia – ‘o Monaco (Il monaco)
Il numero 37 nella smorfia napoletana rappresenta il monaco. Il trentasette è dedicato ad un personaggio che può essere, alternativamente, simbolo del bene estremo, della carità e dell’amore verso il prossimo oppure oscuro conoscitore di esorcismi e pratiche esoteriche, stiamo parlando del Monaco. La smorfia napoletana dedica al monaco una casella ed un numero della tombola perché certamente la presenza monacale nella città partenopea è da sempre stata molto radicata, con diversi ordini religiosi che curavano e gestivano una serie infinita di attività, opere ed enti all’interno della città. Avere a che fare con un monaco doveva essere una pratica usuale e può di certo esserla ancora oggi per chi, estremamente religioso, è assiduo frequentatore di conventi ed opere pie e dedica parte del suo tempo all’aiuto del prossimo.
Secondo le regole dell’interpretazione dei sogni, se vediamo questo personaggio in un nostro sogno, possiamo spiegarci questa presenza in due modi: l’ambizione al vivere in maniera ascetica e spirituale, oppure, al contrario individuarvi una persona minacciosa e sleale. Queste spiegazioni tanto diverse si ricollegano alla nostra visione del monachesimo in generale che per alcuni è considerato la via della conoscenza e crescita individuale, della saggezza e del rigore, per altri invece è assimilata alla pratica esoterica, al mistero ed alla minaccia. In fondo basta riflettere sull’immagine che abbiamo del monaco, tanto quella di un rubicondo simpaticone come quella di un incappucciato e sinistro uomo avvolto dalle tenebre. In questo caso, anche nel sogno, vedere un monaco non ha nessuna connessione con il mondo spirituale e segna anzi la paura terrena del correre un pericolo.
Ma quando giochiamo al lotto il 37 allora? Sicuramente nei casi in cui sogniamo un monaco o con questo abbiamo avuto a che fare, nella vita reale, all’interno di una situazione molto particolare. Puntare sul 37 equivale anche ad altro però. Sempre per la smorfia ad esempio fanno 37 anche il generale (dei carabinieri o dell’esercito, senza distinzione), i gettoni, siano essi per le vecchie cabine telefoniche, per l’autolavaggio o per una partita a biliardino e la lite, generica fra due persone. Al 37 è legata anche l’azione del fuggire oppure l’avere una buona nomea.
Oltre alla smorfia poi, in un altro gioco di fortuna ritroviamo il 37, si tratta della roulette, la cui rotella ha trentasette scanalature. È evidente quindi che questo numero, oltre ad essere legato un po’ alla magia, un po’ alle preghiere ed un po’ alla vita quotidiana sia in realtà profondamente legato alla sorte ed al gioco, nella roulette come nel lotto, c’è adrenalina migliore del puntare su un numero e nell’attendere la sua estrazione?
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Numero 36 nella smorfia – ‘e Ccastagnelle (Le nacchere)
Indissolubilmente legato al ritmo il 36 è il numero dei tasti neri sul pianoforte ma per la smorfia napoletana rappresenta qualcos’altro di nero e musicale, le nacchere!
Non è difficile capire come un oggetto comune e famosissimo della Spagna sia entrato nella smorfia napoletana, basti pensare ai secoli di dominio spagnolo sulla città partenopea. Questa associazione potrebbe quindi essere radicata molto in là nella storia sia della città vesuviana che della smorfia, tanto da aver concesso ad un oggetto poco usuale per gli italiani una casella nel tabellone della tombola.
Quando giochiamo allora il 36? Solo quando vediamo una ballerina di flamenco scatenarsi al ritmo di musica? No, o almeno non solo, perché le nacchere possiamo ritrovarle in tanti luoghi ormai, dai negozi ai ristoranti la globalizzazione ha fatto si che non sia poi così raro incontrarle anche nelle strade, quelle del sud Italia in particolare.
Certo un viaggio in Spagna meriterebbe di sicuro la giocata al lotto di un numero come il 36, non fosse altro perché le nacchere sono le ambasciatrici della cultura spagnola in tutto il mondo.
Se ci sentiamo trasportati dall’incalzante ritmo di queste conchigliette di legno, nel sogno come nella realtà, sapremo facilmente a quale numero rivolgerci.
Non ci sono solo le nacchere però associate al 36, troviamo nella tradizione napoletana anche altri oggetti, come le fibbie delle scarpe, un elmo di cuoio o un calice d’argento. Ci sono anche diverse azioni legate a questo numero, come ad esempio quella, sicuramente poco piacevole, di un boia che taglia la testa o quella ben più frequente dell’educare, in generale ed in tutti i contesti.
Anche nella matematica il 36 è considerato numero dalle molteplici qualità, è ad esempio un numero triangolare e quadrato allo stesso tempo, un numero quasi perfetto in quanto somma dei suoi divisori ed anche un numero che in base 10 può essere diviso per il prodotto delle sue cifre.
Sicuramente il significato più allegro e gioioso è quello legato al particolare strumento musicale che sono le nacchere, alla gioia che queste trasmettono pur essendo semplici pezzi li legno che vengono percossi l’uno contro l’altro, quasi a simboleggiare che a volte le cose più allegre e festose della vita derivano da gesti semplici e da poveri averi. Se fosse davvero così quale gesto più semplice di una giocata al lotto, di pochi euro, per movimentare un po’ la nostra giornata e magari, al ritmo di musica, lanciarsi in un flamenco sfrenato con la sorte?
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Numero 35 nella smorfia – L’Aucelluzz ( L’uccello)
Chi di noi non si è mai addormentato con l’immagine rilassante di un prato sul quale svolazzano allegramente degli uccellini? Ebbene se poi il sogno è stato ricco di queste immagini il numero da giocare è il 35, per la smorfia l’uccello!
Per gli antichi romani, ed ancora prima per gli etruschi, questo animale aveva una importanza decisiva nella scelta delle strategie militari o semplicemente nell’orientamento dell’azione di governo, vi erano sacerdoti addetti all’analisi del volo degli uccelli per trarne predizioni, tali sacerdoti, chiamati “aruspici” traevano appunto degli auspici ed il termine ha così iniziato ad indicare anche qualcosa di desiderato, auspicato.
Essendo liberi di muoversi a loro piacimento nell’aria, gli uccelli simboleggiano l’immaginazione, il volo della fantasia, l’ispirazione. Sono simbolo di libertà quindi se immaginiamo di essere noi quell’uccello ci sentiamo o vorremmo sentire liberi di fluttuare nell’aria secondo le nostre scelte, se al contrario quell’uccello è per noi qualcuno di conosciuto, sognarlo potrebbe anche implicare sentimenti di invidia nei confronti della libertà di tale persona. Sempre nei sogni bisogna fare poi attenzione al tipo di uccello sognato: per la smorfia il 35 è più frequentemente l’uccellino, libero o in gabbia, che quindi potrebbe avere anche una connotazione di privazione della libertà; ma a volte questo numero può essere utile per giocarsi anche sogni con altri tipi di uccelli, magari più minacciosi, magari uno stormo che ci aggredisce. Come nel celebre film di Alfred Hitchcock questi simpatici animaletti possono anche trasformarsi in inquietanti e malefiche presenze.
Se decidiamo di non puntare sugli uccellini possiamo ricorrere al 35 anche in altre situazioni, come ad esempio se sogniamo la biancheria da uomo o delle chiavi d’argento. Per la smorfia napoletana anche i denti fanno 35 e lo stesso numero si usa per giocarci le parole di un nostro consigliere o l’emozione di aver sentito la propria eco dalla sommità di una montagna.
Infine se sogniamo, viviamo o conosciamo qualcuno che vive un amore per interesse, cosa decisamente facile da vedere ai giorni nostri, tanto quanto nel passato, ancora una volta potremo puntare sul 35. Con tutta questa casistica c’è davvero solo l’imbarazzo della scelta con la possibilità di spaziare fra immagini di gioia e libertà a più tetre ed angosciose vedute dai risvolti psicologici negativi. Se volete restare tradizionalisti e fare affidamento sull’allegria che la Smorfia trasmette, affidatevi all’immagine serena e rilassante dell’uccellino che cinguetta su un ramo o che svolazza libero nel cielo, sarà sicuramente di buon auspicio.
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Numero 34 nella smorfia – ‘a Capa (La testa)
C’è chi sceglie di dare retta al cuore, chi invece alla testa, nel costante bivio fra emozione e ragionamento. Se siete più intellettivi che emotivi, il vostro numero è il 34, la testa!
La smorfia napoletana regala a questa parte del corpo, tanto importante e necessaria, un numero fra i novanta della tombola, in modo che tutti coloro che sognino la testa o che abbiano a che fare con problemi alla testa, sappiano a quale numero ricorrere per giocarsela al lotto, per dirla con un motto, sappiano dove sbattere la testa.
Sognare la testa è simbolo di intelletto ma anche di testardaggine, bisogna notare infatti che l’etimologia di questa parola è proprio la stessa. Se siete testardi ma riflessivi è giusto giocare il 34. Se sognate di esservi fatti male alla testa questo potrebbe significare che vi sentite frustrati in qualche progetto o che magari il vostro lato emotivo vi sta frenando nel raggiungimento di un obbiettivo.
Non bisogna però essere solo dei freddi calcolatori per affidarsi a questo numero che, in fondo, è solo sinonimo di una delle parti più importanti del nostro corpo alla quale possono essere legate moltissime azioni dolci ed emozionanti, come un bacio in fronte, una acconciatura strana, una corona che cinga la testa, segno di vittoria e di superiorità.
Alla testa è poi legato tutto un universo, che è quello della mente, della potenza della concentrazione ma anche dell’analisi mentale, della ricerca dei più reconditi significati all’interno dei nostri pensieri, tutta quella scienza che in fondo, ci aiuta anche a comprendere i sogni ed il nostro vissuto.
Il 34 nella smorfia napoletana è anche legato a qualcosa che di razionale ha ben poco, che anzi può essere una delle manifestazioni estreme di scarso intelletto e di assenza di ragionamento, una lite fra donne. Più in grande è anche il numero delle bombe, di conseguenza anche a queste armi micidiali e non certo logiche, usate per uccidersi gli uni gli altri, non può essere dato lo scettro della ragione e dell’intelligenza.
Molto più nel quotidiano il 34 è anche il numero degli animali addormentati con i loro cuccioli o dello schiacciare una lumaca con le scarpe, magari dopo una pioggia abbondante.
Se vi ritrovate in una di queste situazioni, se le sognate o le vivete davvero, correte in ricevitoria a giocarvi il 34, sarà di certo una azione istintiva e poco ragionata, ma se a questa dovesse seguire una vincita, state pur certi che la vostra testa, seppur non ascoltata per un attimo, ve ne sarà immensamente grata.
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Numero 33 nella smorfia – ll’Anne ‘e Cristo (Gli anni di Cristo)
Il numero 33 nella smorfia napoletana rappresenta gli anni di Cristo. Come abbiamo spesso ripetuto, la smorfia è intrisa di religiosità popolare: oltre a dedicare numeri ai santi nel giorno della ricorrenza della loro festività, dedica anche al 33 un attributo cristiano, gli anni di Cristo. Essendo morto crocifisso all’età di 33 anni, Gesù di Nazareth è associato a questo numero che porta con se, oltre che profonda devozione, anche i risvolti della passione e della sofferenza. Possiamo dire che in generale, essendo stato dedicato il 25 ad una delle feste più importanti dell’anno, cioè il Natale, non poteva mancare anche un riferimento all’altra festa, la Pasqua. Ma come sappiamo Pasqua non capita mai nello stesso giorno, è legata ai cicli lunari e quindi la Smorfia non ha potuto dedicarle un numero. La questione è stata risolta con un dato certo, gli anni che aveva Gesù Cristo quando morì, fu sepolto ed il terzo giorno resuscitò secondo le scritture, appunto 33. Possiamo ben dire quindi che questo numero è il secondo per importanza, il primo per alcuni, nel calendario liturgico perché immediatamente collegato a Cristo ed al sacrificio che ha compiuto per noi.
In molte altre culture questa cifra è associata a significati simbolici, per la massoneria ad esempio nel rito scozzese antico, il più alto grado da raggiungere è il trentatreesimo. Anche per la religione ebraica il 33 è importante, si tratta infatti degli anni che re Davide regnò su Gerusalemme. Per l’Islam i morti in paradiso avrebbero 33 anni.
Molto più comunemente il trentatré si ritrova nella vita quotidiana in molti aspetti, basti pensare che questo è il numero delle regioni cinesi, dell’alfabeto cirillico, dei canti per ogni cantica della Divina Commedia di Dante o, ancora più intuitivamente, dei trentini che entrarono a Trento trotterellando!
Quante volte poi ci è capitato di andare dal medico e dover ripetere incessantemente questo numero fra una respirazione e l’altra?
Sono in pochi invece a sapere che tutta la nostra vita da “homo erectus” si basa sul numero di vertebre della nostra colonna vertebrale, 33.
Che quindi decidiate di affidarvi alla religione o alla scienza, sappiate che il 33 è un numero dai risvolti simbolici davvero interessanti, d’altronde è anche un rafforzativo del numero 3, eletto numero perfetto per eccellenza. Non esitate a tentare la sorte al lotto o nelle altre estrazioni con questo numero, da qualsiasi lato arrivi la fortuna, se sia dovuta ad un santo in paradiso, a qualche precia spesa bene o solo al calcolo che scegliamo di fare in quanto sapiens, il 33 è davvero il numero giusto.
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Numero 32 nella smorfia – ‘o Capitone (Il capitone)
Torniamo in ambito natalizio con il 32, numero che la smorfia dedica al Capitone! Piatto tipico per eccellenza della vigilia di natale, il capitone, specie di anguilla femmina di grandi dimensioni, viene cucinato e preparato in tutte le salse per una festività nella quale, notoriamente non viene consumata carne. Il 32 è da giocare quindi in occasione delle feste ma più in generale in occasione del consumo dell’anguilla alla quale, in provincia di Grosseto, è dedicata anche una sagra. Ovviamente non giochiamo al lotto il 32 solo quando mangiamo l’anguilla, c’è chi ad esempio non ne ama il sapore, ma tradizionalmente la vede sguazzare nei banchi del pesce a ridosso delle feste o più comunemente si ritrova a sognarla.
Sognare un anguilla, oltre al significato sessuale che può assumere, va interpretato in vari modi e in stretta connessione con le azioni che ad essa si legano. Se sogniamo, ad esempio, di pescarla, essendo questo un animale difficile da catturare proprio perché per antonomasia sfuggente, il sogno potrebbe essere un presagio di una delusione in arrivo, simbolo dell’incapacità di afferrare un desiderio agognato. Se invece il contesto è diverso, si sogna l’anguilla nel piatto cucinato, che però rifiutiamo, questo potrebbe essere un segno del nostro carattere del quale non siamo del tutto consci, cioè la chiusura mentale ed il rifiuto nei confronti di qualcosa che non si conosce.
In ogni caso questo numero, come quelli che seguiranno, ci permette anche di fare una riflessione più generale sulla smorfia che nella prima parte si è dedicata per così dire ai capisaldi della vita umana, tra segni di fortuna, sventura, santi ed organi genitali. In questa seconda parte invece si dedica maggiormente agli oggetti ed alle situazioni della vita quotidiana e casalinga. L’anguilla è proprio uno di questi, fondamento della cucina napoletana ed italiana con ricette che spaziano dalla preparazione in umido a quella fritta, soprattutto in inverno, o alla griglia per permettere a questa pietanza, molto grassa, di perdere un po’ del grasso in eccesso colando sulla brace. Da qui in poi incontreremo molti oggetti di uso comune, da giocare con facilità perché molto noti, l’unico augurio che possiamo farci è che si lascino interpretare facilmente, che ci rechino la fortuna che speriamo e che la nostra mente ci aiuti a ricordare i sogni della sera precedente, che tutta questa serie di segni, simboli ed oggetti metaforici ci siano chiari e comprensibili e non guazzino via come una anguilla!
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Smorfia numero 31 – ‘o Padrone ‘e Casa Il padrone dell’abitazione
Essere un perfetto padrone di casa non è cosa da tutti. Il galateo ci insegna che la prima regola da rispettare è quella di mettere a proprio agio l’ospite, facendolo sentire il benvenuto. Il padrone di casa deve poi gestire sia l’accoglienza nei confronti dell’invitato che in generale assicurarsi che la gestione della casa sia curata e precisa. Il padrone di casa si occupa anche delle bollette, dell’arredamento, dell’economia domestica, di tutto quello che concerne la sua abitazione e che permette ad un edificio di vivere e di rispecchiare le abitudini e il carattere di chi lo vive.
Per la smorfia il perfetto padrone di casa fa 31. Di certo questa figura, nella tradizione napoletana, è associata al Pater familias, all’uomo che tiene le redini della casa e che quindi fa anche un po’ da padre padrone. Quella che si occupa dell’economia domestica è la donna, ma quello che fa rispettare le regole della casa è sicuramente l’uomo. Il padrone di casa diventa così anche simbolo di autorità, principe del suo micro regno ed a volte despota nei confronti dei figli/sudditi che alla volontà monarchica del padre non possono ribellarsi. Non a caso sono nati detti come “questa casa non è un albergo” o frasi del tipo “fin quando sei sotto il mio tetto fai quello che dico io”. Sì, perché la casa è vista come l’essenza della proprietà familiare, luogo nel quale vanno seguite regole e tenuti determinati comportamenti ed il padrone di casa è il re, indiscusso, della sua proprietà.
Quando si gioca il 31 al lotto allora? Quando sogniamo il padrone di casa che detta le sue regole? Sì, anche in questo caso, ma in tanti altri casi, come ad esempio quando sogniamo di essere noi i padroni di casa, perché desideriamo una casa tutta nostra, l’avverarsi di un desiderio di indipendenza ma anche la realizzazione personale di possedere qualcosa di tanto importante. Potremmo giocarci il 31 anche se lo scorbutico padrone di casa ci ha trattati male o se durante una cena ci siamo invece sentiti particolarmente coccolati dal padrone di casa. In questo senso si potrà puntare anche sulla figura femminile, sulla padrona di casa, di certo più incline a rispettare tutte le regole del galateo per mettere a proprio agio i suoi ospiti.
Che sia un sogno o la realtà, che implichi sensazioni di nervosismo o una grande calma e piacevolezza nell’essere accolti, tutto ciò che riguarda la casa ed il suo proprietario fanno 31, ricordatevelo stasera a cena, aggiungete i numeri delle pietanze che mangerete e puntate su un bel terno, ogni giorno si può tentare la fortuna “smorfiando”!
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